Il sentiero natura “Ciaramita – San Jachiddu” è frutto di un lavoro, durato un intero anno scolastico, da parte dei ragazzi della secondaria di primo grado dell’istituto Comprensivo Vittorini, dei loro docenti e del circolo Legambiente Messina.
Tutto è iniziato a dicembre del 2024 quando, per celebrare la festa dell’albero, le cinque prime medie dell’Istituto (circa un centinaio di studenti) sono state accompagnate dai volontari Legambiente lungo il percorso che dalla scuola, risalendo il Torrente Ciaramita, conduce fino al Forte San Jachiddu.
Lungo il percorso i ragazzi hanno scoperto e osservato le essenze tipiche della macchia mediterranea e uno dei paesaggi boschivi più caratteristici del nostro territorio: la sughereta.
Abbiamo assaporato il profumo della pioggia, abbracciato gli alberi e piantumato ghiande in un’area in cui il bosco era stato distrutto dai ripetuti passaggi del fuoco.
Le impressioni, le emozioni e le scoperte dei ragazzi durante le passeggiate con Legambiente hanno costituito poi il materiale di lavoro con i docenti in classe, nell’ambito di un percorso didattico di mappatura emotiva, che ha portato alla realizzazione di schede botaniche, storiche ed antropologiche (poi utilizzate per l’allestimento del percorso naturalistico) e di piccole grafic novel sull’esperienza vissuta.
Attraverso questo lavoro, che si riallaccia alla vocazione di “Porta dei Peloritani” e di “Parco Ecologico” che il Forte San Jachiddu ha avuto sin dall’epoca del suo primo recupero dall’abbandono, Legambiente Messina ha voluto offrire il suo contributo alla Comunità Patrimoniale Paesaggio Oltre Forte, costituita intorno al Forte S.Jachiddu ed al paesaggio che lo circonda.
Caratteristiche del sentiero
Il sentiero Ciaramita-San Jachiddu ha inizio in pieno ambiente urbano nel quartiere dell’Annunziata (facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici) per addentrarsi rapidamente nel fitto della macchia e boschi mediterranei.
In questa prima parte, esso si sovrappone ad un tratto del sentiero Italia (https://sentieroitalia.cai.it), fino al bivio per monte Ciccia.
Lungo il sentiero sono ancora visibili le tracce delle antiche attività rurali che hanno caratterizzato questo territorio: una Noria settecentesca, le rasole degli antichi terrazzamenti, una masseria con palmento, dei buttischi, un abbeveratoio …
I 3,5 Km di sviluppo di questo percorso si snodano per circa la metà lungo il torrente Ciaramita, affluente del torrente Annunziata, lungo il quale sono osservabili alcune tra le specie floro-faunistiche più comuni e tipiche degli ambienti umidi, come canna comune e cannuccia palustre, varie specie di felci (f. dolce, f.aquilina, capelvenere), rospi e libellule.
Nella parte più alta, il sentiero lascia il corso d’acqua per addentrarsi in aree boscate, nelle quali, tra pini e roverelle, sopravvivono le ultime sugherete messinesi, i caratteristici boschi di querce da sughero ben riconoscibili alle pendici del monte Serrazzo.
L’ultimo tratto del percorso si snoda tra le più caratteristiche essenze della macchia mediterranea (eriche, ginestre, corbezzoli, cisti…) che incorniciano, con i loro colori ed i loro profumi, il panorama mozzafiato dell’ultimo tratto del sentiero fino all’arrivo al forte S.Jachiddu.

Segnaletica
Questi i punti di interesse segnalati, con appositi cartelli, lungo il percorso:
1. Canna comune 2. Noria settecentesca 3. Ginestra spinosa 4. Lentisco 5. Buttisco 6. Palmento 7. Masseria 8. Felce 9. Quercia da sughero 10. Erica 11. Cannuccia palustre 12. Ginestra odorosa. 13. Biancospino 14. Corbezzolo 15. Cisto femmina 16. Forte san Jachiddu – Verbasco – Mielina – Cardo mariano – Ciclamino – Lupino selvatico – Nepitella –
– – – –