Dialogo con i candidati sindaco su Ambiente e Nuovi Stili di vita – comunicato conclusivo

8 Giugno 2018 Off Di legambienteme

                     

 AMBIENTE E NUOVI STILI DI VITA

Dialogo tra le associazioni e i candidati sindaco di Messina

Domenica 3 giugno 2018, a piazza Casa Pia, durante il consueto appuntamento con il Bio Mercatino Comunale, si è  svolto l’incontro tra alcune associazioni cittadine (Banca del tempo, Fare Verde, Italia Nostra, Legambiente Messina, Legambiente dei Peloritani, MAN, Zancle solidale) e i candidati sindaco per dialogare su “Ambiente e nuovi stili di vita”. Assenti, sebbene avessero confermato agli organizzatori la loro partecipazione al dibattito: il candidato De Luca e il candidato Sciacca. Quest’ultimo, presente in piazza, ha preferito fare volantinaggio tra gli stand del mercatino piuttosto che sedersi al tavolo di confronto. Due ore dopo, a conclusione del dibattito, è arrivato il candidato Trischitta.

Il confronto, organizzato secondo la modalità  del “question time”, ha avuto come protagonisti i rappresentanti dei candidati alla carica di sindaco: l’architetto Falzea per Bramanti, l’ingegnere Russo per Barrile, l’assessore Ialacqua per Accorinti e l’architetto Lazzari per Saitta. In circa due ore di dibattito pacato, tutt’altro che ideologico, sono stati affrontati nel merito i temi posti dalle associazioni organizzatrici.

Di seguito, le considerazioni di Italia Nostra, Legambiente Messina e Zancle Solidale alle risposte degli intervenuti.

RIFIUTI

Tutti i candidati si sono dichiarati genericamente orientati alla raccolta differenziata porta a porta, tutti però hanno condizionato la risoluzione del problema rifiuti agli accordi regionali, nessuno ha avanzato specifiche proposte realizzabili in autonomia cittadinacome quella da noi suggerita sul compostaggio domestico: semplice provvedimento amministrativo che ridurrebbe il 40% dei rifiuti senza attendere che siano operativi gli impianti disposti dalla regione e comunque risparmiando rispetto al conferimento dei rifiuti a tali impianti. Su tale proposta, già da anni attuata a Genova e in molti altri comuni italiani, nessuno ha dato risposta.

In particolare, i rappresentanti dei Sindaci a favore della privatizzazione del servizio (Bramanti e Barrile), hanno confermato che gli utili (secondo Ialacqua stimati in 4 milioni di euro quando il servizio di differenziazione sarà a regime) sarebbero ripartiti tra pubblico e privato proporzionalmente alla quota di partecipazione, andando totalmente al privato in caso di privatizzazione totale: non ci è chiaro perché la città dovrebbe rinunciare a un simile guadagno e, se i rifiuti sono considerati una risorsa per i privati, perché non dovrebbero esserlo per la collettività? Perché la tassa sui rifiuti pagata dai cittadini dovrebbe caricarsi del guadagno di un privato? A ciò si aggiunga che non sono state per nulla chiare le risposte alla domanda su quali garanzie ci siano sul futuro dei dipendenti pubbliciper i quali NON c’è alcuna garanzia di riassorbimento in ambito comunale, né alcuna garanzia di accordo per la riassunzione da parte delprivato!

Infine, all’assessore designato Falzea (candidato Bramanti) e all’ingegnere Russo (candidata Barrile), chenon escludono un inceneritore nel territorio comunale (senza peraltro fare ipotesi sulla sua dislocazione), considerandolo l’”ultima spiaggia” alla risoluzione del problema rifiuti, vorremmo far notare che il funzionamento di un simile impianto richiederebbe un quantitativo  minimo di rifiuti da bruciare, che dovrebbe essere garantito anche qualora in futuro la città riuscisse (come speriamo) a ridurre la produzione dei suoi rifiuti: con tutto ciò che implica un inceneritore (in termini di impatto ambientale, inquinamento e salute pubblica), ci domandiamo: perché dovremmo fare uno sforzo per ridurre i nostri rifiuti per poi magari doverli acquistare da fuori al fine di garantire la permanenza in funzione di un inceneritore? Forse una simile soluzione rappresenta “l’ultima spiaggia” solo per chi abbia rinunciato a percorrere la strada della differenziazione e della riduzione dei rifiuti…

Ricordiamo infine che una Risoluzione del Parlamento Europeo del 24/5/2012 invita la Commissione Europea a introdurre modifiche normative “tenendo conto di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero” allo scopo di abolire progressivamente,entro il 2020, l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili. Oggi, quindi, solo ipotizzarela costruzione di un nuovo inceneritorerisulta miopee anacronistico.

ORTI URBANI E SOSTEGNO ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Tutti genericamente favorevoli, ma nessuno con proposte specifiche sui luoghi in cui sia possibile realizzare gli orti o sulle possibili misure di sostegno alle aziende biologiche locali: l’assessore Ialacqua avanza la proposta di mense scolastiche con menù biologici per i quali rifornirsi da aziende locali e l’architetto Lazzari (rappresentante di Saitta) propone incentivi per chi si trasferisca in campagna, al fine di rivalorizzare le colline, l’agricoltura e il turismo. L’ing. Russo (rappresentante di Barrile) ritiene che l’agricoltura e il recupero delle campagne nei nostri territori abbiano comunque un valore più sociale (per es. per farne orto per gli anziani) che economico.

Non può invece passare inosservato, a ns. avviso, il moltiplicarsi di attività economiche in campo agricolo di qualità (ad esempio il vino FARO delle colline messinesi).

Oltre alla tutela dei luoghi e del paesaggio è possibile quindi contemporaneamente creare economia e sviluppo per il territorio senza pensare al mattone.

OTTIMIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE IDRICA e FONTANELLE PUBBLICHE

Anche sull’acqua la sostanziale differenza tra i candidati è sulla privatizzazione (totale o parziale) o meno del servizio, solo Saitta e Accorinti si schierano a favore dell’acqua pubblica. Agli altri candidati poniamo gli stessi dubbi e gli stessi interrogativi (memori, tra l’altro, della vittoria al referendum sull’acqua pubblica) posti in merito alla privatizzazione del servizio rifiuti: perché la collettività dovrebbe rinunciare ad introiti a favore di un privato?  Perché il costo dell’acqua dovrebbe caricarsi del guadagno di un privato? Perché dovremmo mettere a rischio il posto di lavoro dei numerosi dipendenti pubblici dell’attuale municipalizzata?

PATTO DELLA FALCE E FRONTE MARE

In attesa che arrivino i finanziamenti per la realizzazione dei progetti previsti dal Miglio Blu per il rilancio turistico-culturale dell’area che va dall’ex ospedale Margherita (futura Cittadella della cultura) fino al Forte di San Salvatore (zona falcata), ci preoccupa che nessuno dei rappresentanti dei candidati Sindaco abbia preso posizione a difesa del Patto della Falce siglato tra gli altridall’attuale amministrazione Accorintie tradito, di fatto, dall’Autorità Portuale nella stesura della Valutazione Ambientale Strategica relativa al Piano Regolatore Portuale.

Il Patto per la Falce pone un limite edificatorio a 25.000 m3con 15 metri di altezza massima degli edifici, mentre l’Autorità Portuale estende a 120.000 m3e 60 m di altezza (pari all’altezza della sommità della Madonna della Lettera del porto), inoltre il Patto per la Falce esclude rigorosamente la funzione di porto turistico e quella  alberghiera previste entrambe dall’Autorità Portuale. Riteniamo che il prendere o meno posizione su simili questioni sia un chiaro indice dell’idea di sviluppo che i candidati sindaco hanno della zona falcata e, conseguentemente, di tutto il Fronte Mare.

TUTELA DELLE COLLINE E VARIANTE DI SALVAGUARDIA

Dagli interventi dei candidati presenti è emersa nettamente la necessità di salvaguardare il territorio collinare messinese impedendo ulteriore urbanizzazione.

Tale posizione è condivisa unanimemente dalle associazioni interroganti.

In merito invece all’approvazione della variante di salvaguardia ambientale, giacente in consiglio da oltre un anno, le posizioni dei candidati si sono rivelate generiche e contrarie all’approvazione.

La posizione di Italia Nostra, che ha posto il tema al dibattito, è quella di destinare il patrimonio collinare (Messina, 1.a in Italia, possiede oltre il 70% di aree verdi protette all’interno del proprio territorio comunale) all’agricoltura di qualità, al turismo sostenibile, alla pubblica fruizione dei cittadini.

Ritiene quindi da sempre indifferibile l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della variante c.d. SALVACOLLINE in quanto strumento urbanistico idoneo a bloccare speculazioni e a tutelare il territorio fragile messinese.

Non possiamo però notare che, per l’arch. Lazzari (rappresentante di Saitta), siano sufficienti le già esistenti norme di tutela territoriale dell’area collinare, che renderebbero superfluele ulteriori tutele introdotte dalla variante di salvaguardia elaborata dall’attuale amministrazione Accorinti. Se così fosse non dovremmo avere tutto il degrado, il dissesto e la cementificazione selvaggia che invece osserviamo sulle nostre colline, ci preoccupa sentire l’arch. Lazzari parlare di crisi dell’edilizia e necessità di rilancio della stessa nello stesso discorso in cui gli si chiede di illustrarci le proposte del suo gruppo per  affrontare il problema del dissesto idrogeologico e di come proteggere le nostre colline.

TIRONE

Riconosciuta ormai da tutti (era ora!) il tramonto delle scellerate proposte speculative della STU Tirone, apprezziamo particolarmente la proposta dell’arch. Lazzari (rappresentante di Saitta) di istituire un parco urbano nell’antico quartiere messinese.

SPORTELLI DI QUARTIERE PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA’ DI BANCA DEL TEMPO

Tutti i rappresentanti designati dai candidati sindaco si sono dimostrati disponibili alla stipulazione di un protocollo d’intesa per avere degli sportelli nei vari quartieri del Comune. L’assessore Daniele Ialacqua ha precisato che recentemente il Comune ha già stipulato una convenzione con l’associazione “Banca del Tempo – Zancle Solidale”.

BARATTO AMMINISTRATIVO

Tutti gli intervenuti al dibattito, anche in questo caso, hanno dimostrato la loro disponibilità all’adozione del “baratto amministrativo” da parte del Comune, oltre che per gli esercizi commerciali anche per le persone in disagio sociale/economico; molti di loro, però, non hanno compreso del tutto il funzionamento della nostra proposta, che prevedeva anche l’integrazione di un eventuale assegno erogato dalla “Banca del Tempo” come ulteriore compenso alla prestazione lavorativa data al Comune, al fine di incoraggiare la partecipazione comunitaria, in modo che si produca lo scambio di un’ampia varietà di competenze, per radicare la reciprocità nei rapporti tra cittadini e servizi pubblici.

APPLICAZIONE COMUNALE DELLA LEGGE ANTISPRECO (art.17 Legge n.166/2016)

Tutti gli intervenuti al dibattito, hanno dato piena disponibilità per l’applicazione della legge in questione. L’assessore Daniele Ialacqua ha precisato che recentemente il comune ha stipulato una convenzione con un’associazione per l’applicazione di questa disposizione di legge, e che è disponibile alla stipula di altre convenzioni con altre associazioni/reti cittadine per l’applicazione capillare della legge sullo spreco alimentare.

Auspichiamo infine che la prossima amministrazione comunale non smetta di discutere di ecologia e sostenibilità,adoperandosi per un concreto coinvolgimento delle associazioni che da sempre pongono questioni legate a temi ambientali e ai nuovi stili di vita.

Questioni che ormai non sono più eludibili.